Giro di Svizzera 2019, impresa straordinaria di Hugh Carthy! Rohan Dennis attacca, ma la vittoria finale è di Egan Bernal

Impresa d’altri tempi di Hugh Carthy nell’ultima tappa del Giro di Svizzera 2019. Il corridore della EF Education First parte praticamente al chilometro zero e resta davanti per tutta la tappa malgrado una bagarre forsennata alle sue spalle. Seconda posizione per Rohan Dennis (Bahrain-Merida), che nelle rampe finali dell’ultima salita prova ad attaccare Egan Bernal (Team Ineos), che lo segue con facilità andando così a conquistare terzo posto e soprattutto la classifica finale. A completare il podio alle loro spalle è Patrik Konrad (Bora-hansgrohe), che giunge nel gruppetto degli immediati inseguitori, difendendo la manciata di secondi che aveva sui rivali.

Pronti-via,la corsa esplode da subito, con numerose accelerazioni sin dai primissimi chilometri, già di salita. Tra i più attivi nelle prime fasi c’è Fabio Aru (UAE Team Emirates), che si muove in un primo gruppetto di attaccanti, ai quali reagiscono molti corridori. Le prime fasi di salita vedono così oltre una trentina di uomini lanciarsi all’attacco, con una situazione in costante evoluzione, almeno fino quando Hugh Carthy (EF Education First) non decide di partire da solo. Il britannico è già in testa solitaria dopo cinque chilometri di corsa, resistendo anche al ritorno di Aru, che lo insegue da solo.

Dopo una nuova serie di scatti e controscatti, alle loro spalle si forma un gruppetto composto da Luis Leon Sanchez (Astana), Rui Costa (UAE Team Emirates), Marc Soler, Hector Carrettero (Movistar), Tsgabu Grmay (Mitchelton-Scott), Lennard Kamna (Sunweb), Antonio Nibali (Bahrain-Merida), Mathias Frank, Geoffrey Bouchard, Aurelien Paret-Peintre (Ag2r La Mondiale), Simon Spilak, Matteo Fabbro (Katusha-Alpecin), Gino Mader (Dimension Data), Romain Sicard (Total Direct Energie) e Matteo Badilatti (Svizzera). Dietro di loro c’è un altro maxi gruppo di una ventina di unità, che tuttavia non riesce ad organizzarsi, finendo per essere ripreso dal plotone, dal quale decidono così di uscire Koen Bouwman, Antwan Tolhoek (Jumbo-Visma) e Roman Kreuziger (Dimension Data).

Intanto davanti Kamna decide di muoversi da solo, andando così a riprendere Aru, che dopo essere rimasto ad una manciata di secondi da Carthy, comincia a perdere terreno, così come il gruppo segnalato ad oltre due minuti. Tra gli inseguitori rilanciano anche Soler, Frank e Bouchard, con quest’ultimo che esaurisce presto il suo lavoro in favore del capitano, facendosi così riassorbire dagli inseguitori. Malgrado la bagarre alle sue spalle, Carthy prosegue da solo, arrivando al GPM con un vantaggio di 40 secondi sul nuovo quartetto al suo inseguimento, con Aru e Kamna ripresi da Frank e Soler.

Su di loro in discesa rientra anche Spilak, mentre vano è il tentativo di Mader, costretto a farsi riassorbire dal gruppo degli inseguitori, sul quale è nel frattempo rientrato il solo Bouwman, con un ritardo di 1’20”. Allo scollinamento il ritardo del gruppo è invece di 3’02”, ma nella discesa Bahrain-Merida e Ineos riescono a recuperare qualcosa, tornando a 2’05” ai piedi del San Gottardo, che vede tuttavia il gruppo rallentare malgrado fosse ormai quasi rientrato sul gruppetto di inseguitori, scosso da nuove accelerazioni con Carretero e Bouchard che provano a riportarsi sui propri capitani.

A quel punto Spilak prende in mano la situazione, comprendendo di avere anche una buona possibilità in ottica classifica generale. Il forcing dello sloveno costringe così Aru ad arrendersi, mentre Soler stringe i denti e resta con il quartetto all’inseguimento dello scatenato Hugh Carthy, sempre al comando con un margine notevole. Quando Spilak diventa maglia gialla virtuale è la Astana a prendere in mano il ritmo in gruppo, con una accelerazione che rompe prepotentemente un gruppo già sfilacciato.

Buona parte degli inseguitori vengono così ripresi nel corso della salita, con Rui Costa, Nibali, Fabbro e Mader ripresi poco prima del GPM, dove Carthy era transitato con un vantaggio di 1’50” sui suoi primi inseguitori. Nella seguente discesa il gruppo continua a raccogliere ex attaccanti, fino a rientrare su un Bouwman oggi sempre controtempo, Bouchard e Fabio Aru, che finisce la sua avventura a 40 chilometri dal traguardo, sostanzialmente quando sta per iniziare l’ultima salita di questa edizione del Giro di Svizzera.

Spilak decide così di rilanciare, portandosi appresso il solo Frank, mentre Soler e Kamna devono arrendersi, venendo presto ripresi dal gruppo nuovamente condotto dalla Astana, che tuttavia in discesa ha concesso di nuovo oltre quattro minuti al britannico. Dopo aver fatto lavorare i suoi è Jan Hirt (Astana) a scattare, guadagnando subito una dozzina di secondi. Alle sue spalle tuttavia è la Deceuninck-QuickStep a dar manforte alla Bahrain – Merida, impedendogli di guadagnare più di 15-20 secondi. Il suo vantaggio viene poi annullato dallo scatto di Enric Mas (Deceunick-QuickStep), che parte dopo aver ripreso anche Soler e Kamna.

Dopo una breve fase di studio, è Patrik Konrad (Bora-hansgrohe) ad attaccare, con l’immediata reazione di Domenico Pozzovivo (Bahrain-Merida) che si porta in testa al gruppo, decimando quel che poco che ormai restava. Con loro restano infatti solamente Egan Bernal (Ineos), Jan Hirt (Astana), Carlos Betancur (Movistar), Rohan Dennis (Bahrain-Merida) e Tiesj Benoot (Lotto Soudal). Questa azione annulla il tentativo di Hirt e Mas, mentre poco dopo devono arrendersi anche Spilak e Frank, con lo sloveno che, così come Mas, non riescono a seguire.

Davanti tuttavia c’è ancora Carthy, con un vantaggio di circa tre minuti. Nell’ultimo chilometri di salita entra in azione Dennis, che prova l’allungo. Bernal non lo molla, ma l’australiano continua il suo forcing, guadagnando su tutti gli altri. Allo scollinamento il vantaggio è di circa venti secondi, mentre il ritardo, incolmabile, dalla testa della corsa, è di 2’40”. Una discesa scivolosa vede Spilak e Frank guadagnare qualcosa sugli altri inseguitori, ma la situazione nella sostanza non cambia più. Hugh Carthy corona la sua impresa epica, mentre Bernal conquista la classifica generale davanti ad un comunque molto positivo Rohan Dennis.

Ordine di Arrivo Nona Tappa Giro di Svizzera 2019

Classifica Finale Giro di Svizzera 2019

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